Un cuore che brucia d'amore: festa di S. Agata a Bulgarograsso

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05 febbraio 2023


Domenica 05 febbraio, la comunità parrocchiale di Bulgarograsso si è riunita per festeggiare la patrona, Sant'Agata. 
La celebrazione delle ore 10.30, presieduta da don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi, ha visto la presenza dei sacerdoti della nostra comunità, del Diacono Pietro Zaffaroni e del seminarista Michele. 
Presenti, inoltre, le autorità civili: il sindaco, il corpo di polizia locale, di protezione civile e dell'arma dei Carabinieri.


Il cuore del Martire è un cuore che brucia d'amore

Nell'omelia, don Stefano, ha raccontato un piccolo aneddoto: «Quando don Carlo mi ha contattato per chiedermi se potevo venire a celebrare questa Santa Messa, la prima domanda che ho fatto è stata: "Ma c'è il pallone?"».
E subito dopo ha chiesto, ai bambini e alle bambine presenti quale fosse il significato del pallone che brucia, trovando una coraggiosa bambina pronta a dare una risposta. 
«Il pallone che abbiamo bruciato è come il cuore di un martire: un cuore che brucia d'amore. Chi non lo vorrebbe un cuore che brucia d'amore? E lo stesso cuore che troviamo nel Vangelo: ci racconta di questo papà che corre da Gesù perchè suo figlio è malato. Cosa c'è nel cuore di un papà o di una mamma quando un figlio sta male? Qualcosa di grande.»

Facciamo festa della nostra parrocchia

«Pensando al racconto di questo papà voglio utilizzare tre parole: la prima, CHIEDERE. La nostra preghiera è anche una preghiera di richiesta e di aiuto: questo vale anche per la nostra vita quando, siamo in difficoltà, com'è importante saper chiedere aiuto. Noi oggi facciamo festa della nostra parrocchia, che bella questa cosa! La Parrocchia è questo: nessuno si vergogna a chiedere aiuto all'altro. Nessuno ha paura a chiedere aiuto all'altro perchè sa che gli altri accolgono, ascoltano, si rimboccano le maniche se serve. 
La seconda parola, CREDERE: e qui, Gesù va fino in fondo perchè dice "Tutti credete se avete visto". Invece, il miracolo di cui si parla oggi è come quello delle nozze di Cana: nessuno ha visto il miracolo. La fede ci aiuta a vedere le cose che non vediamo, ci aiuta a capire le cose che non capiamo. La speranza: che la nostra vita, il nostro lavoro, la nostra fatica, il nostro impegno, anche se non vediamo subito i risultati c'è una speranza che ci anima. Anche questa è la Chiesa: gente che spera, non che si di-spera. 
Terza parola, CAMMINARE: Gesù dice, a questo papà, torna a casa. Lui è partito, ritornato e a un certo punto incontra qualcuno e chiede a che ora il figlio è guarito: a quell'ora lui stava incontrando Gesù. Camminare è la pazienza di chi educa, la pazienza che serve nella nostra vita perchè i tempi di Dio e degli altri non sono i nostri quasi che potessimo pretendere dagli altri di stare ai nostri tempi.
Tre parole che in qualche modo ci aiutano ad avere un cuore che brucia d'amore come quello di S. Agata e come quello del papà del Vangelo.»

La festa in oratorio

La continuazione in oratorio con il pranzo comunitario e il grande gioco della lotteria a premi. 


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